POSSIBILE BIBLIOGRAFIA, FILMOGRAFIA E SITOGRAFIA DI APPROFONDIMENTO |
Si propongono di seguito alcuni materiali che sono stati utilizzati in classe al fine di preparare gli studenti ai vari incontri.
LIBRI:
- Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari, Milano, Baldini & Castoldi, 2010. «Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia».
- Janne Teller, Immagina di essere in guerra, illustrato da Helle Vibeke Jensen, traduzione di Maria Valeria D’Avino, Milano, Feltrinelli, 2014. «Il libro, che si presenta al lettore con l’aspetto di un passaporto, parte da una domanda semplice e disarmante: “Se oggi in Italia ci fosse la guerra… tu dove andresti?”. Spinge a chiedersi come sarebbe la nostra vita se fossimo profughi, a immedesimarci nell’esistenza di un altro».
- Tim Marshall, Le 12 mappe che spiegano il mondo ai ragazzi, Milano, Garzanti, 2020. «Non c’è storia senza geografia. Perché scoppiano le guerre? Perché alcuni paesi sono ricchi e altri poveri? Perché il cambiamento climatico è una minaccia per l’umanità? Perché le persone migrano da un continente a un altro? Le risposte a queste e a molte altre domande in 12 illuminanti mappe per guardare in modo completamente nuovo il nostro pianeta e comprendere meglio quel che ci succede intorno».
- Gino Strada, Una persona alla volta, Milano, Feltrinelli, 2022. «“Sono un chirurgo. Una scelta fatta tanto tempo fa, da ragazzo. Non c’erano medici in famiglia, ma quel mestiere godeva di grande considerazione in casa mia. Fa il dutur l’è minga un laurà, diceva mia madre, l’è una missiùn. Un’esagerazione? Non so, ma il senso di quella frase me lo porto ancora dentro, forse mia madre era una inconsapevole ippocratica.” Una missione che parte da Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia con le grandi industrie, gli operai, il partito, il passato partigiano. In fondo, un buon posto per diventare grandi. A Milano, nelle aule dell’Università di Medicina e al Policlinico Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile. Agendo subito. Una passione che l’ha portato lontanissimo. Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell’umanità quando non ha più una meta. In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti. Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio. Emergency arriva in Iraq, in Cambogia e in Afghanistan, dove ad Anabah, nella Valle del Panshir, viene realizzato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra. Questo libro racconta l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione. In ognuna di queste pagine risuona una domanda radicale e profondamente politica, che chiede l’abolizione della guerra e il diritto universale alla salute».
- Nico Piro, Kabul, crocevia del mondo, Busto Arsizio (VA), People, 2022. «I talebani sono tornati al potere dopo vent’anni di conflitto che gli Stati Uniti e gli occidentali non sono riusciti a vincere nonostante aver investito miliardi e perso migliaia di uomini. Com’è stato possibile? Che cosa è successo nei mesi precedenti alla caduta di Kabul? Che ruolo hanno avuto l’accordo di Doha e la trattativa di Trump? Quanto hanno pesato gli errori del passato che a lungo l’Occidente non ha voluto vedere? Chi riempirà il vuoto lasciato dagli Stati Uniti? Cosa accadrà nel Paese? Chi sono i “nuovi” talebani? Come si finanziano? Hanno un consenso? Se sì, su cosa poggia, oltre alla paura? Che errori ha commesso l’America? Quale il ruolo di Cina e Russia? Un libro per decifrare una delle peggiori sconfitte dell’Occidente».
- Nico Piro, Maledetti pacifisti. Come difendersi dal marketing della guerra, Busto Arsizio (VA), People, 2022. «“Non sono un medico, non sono un politico, sono un giornalista. Il mio pezzettino, la mia gocciolina, è provare a raccontare la guerra per quello che è (…)”. Mentre l’Ucraina brucia, Nico Piro, inviato di guerra per il Tg3, ragiona e scrive in queste pagine, con penna affilata, della vendita del “prodotto-guerra” da parte dei politici e del loro apparato mediatico, disperatamente impegnati a piazzare il conflitto a un’opinione pubblica che non ne vuole sapere nulla ed è schierata – lo dicono i sondaggi – con la pace. Di fronte alla violenza verbale degli opinionisti con l’elmetto, al sorgere di un pensiero unico bellicista, lo scopo di questo pamphlet è smontare la narrazione della guerra che ci stanno spacciando come male necessario dall’alto valore morale».
DOCUMENTARI E FILMATI:
- Nico Piro, Un ospedale in guerra, 2020 (45’). «Alla fine del 2018, ho girato a Kabul un documentario che ho deciso di intitolare “Un Ospedale in Guerra”. Racconta del conflitto afghano – guerra che dura da quarant’anni – vista dalle corsie dell’ospedale di Emergency nel cuore di Kabul. È un’autoproduzione, l’ho realizzato in proprio sul campo e poi l’ho confezionato in Italia grazie anche al contributo di tanti straordinari professionisti. Il documentario è stato donato ad Emergency affinché l’organizzazione possa usarlo per raccontare cosa fa in quel martoriato Paese. È il tentativo di ricordare a tutti che le prime vittime di ogni guerra sono i civili e di come, chi sopravvive, sia destinato spesso a portarsi dietro ferite che nessuno può guarire. La più grande bugia che ci raccontiamo sulle guerre è che si svolgano sul campo di battaglia, eserciti contro eserciti, soldati contro soldati, guerrieri contro guerrieri. Invece si combatte in mezzo alle case e quando si perde in qualche lontana provincia la reazione alla superiorità militare dell’avversario è, sempre più, quella di portare lo scontro nel cuore di popolosi centri urbani sotto forma di camion o di auto bomba».
- Rosalba Vitellaro, Nel mare ci sono i coccodrilli, 2022 (30’). Animazione liberamente tratta dal romanzo omonimo di Fabio Geda.
SITOGRAFIA:
https://nicopiro.it/ (blog del reporter del TG3 Nico Piro).
http://fortresseurope.blogspot.com/ (blog di Gabriele Del Grande, “Fortress Europe”).
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